sabato 28 settembre 2013

Le nostre case ci aspettano



Le nostre case ci aspettano,
ognuna nella sua celata intimità;
al riparo dalle intemperie dell’esistenza,
custodendo i nostri affetti più cari.
Hanno apparecchiato il pavimento
su cui giocammo a sazietà.
Hanno disposto gli spigoli
affinché provassimo il sapore del dolore.
Ci hanno fatto crescere contro le loro pareti
e hanno sorretto il tavolo su cui appoggiammo il mento e poi i gomiti.
Hanno creato uno spazio dove
poter piangere e uno dove poter ridere.
Hanno ospitato mostri e confessioni dentro agli armadi e ai cassetti -
tra gli angoli hanno sorvegliato le ragnatele dei giorni.
Ci hanno accolto sotto al letto
nel momento dello svago o in quello della paura.
Hanno nascosto la luce durante l’estate
e protetto la pelle dalle bufere d’inverno.
Hanno raccolto e smaltito ogni nostro rifiuto, assistito i nostri silenzi,
ascoltato con pazienza le nostre confidenze,
mantenuto il segreto delle più imbarazzanti solitudini.
Ci hanno donato le chiavi del ritorno, dato un nome
e assegnato un posto nel mondo.
Hanno rafforzato i muri
affinché reggessero alle nostre grida, di gioia o di rabbia.
Hanno innalzato il soffitto affinché non vi sbattessimo la testa
ed eretto le fondamenta del nostro carattere.
Ci hanno mostrato il colore della polvere
e il peso dei gesti.
Hanno intagliato le porte
attraverso cui siamo passati nell’arco della vita,
costruito le scale del tempo
e le finestre dell’anima.
Ci hanno fornito acqua e calore,
un tetto per preservare i nostri sogni
e mattoni di terra per nutrire i pensieri.
Hanno inchiodato i nostri ricordi
impregnandosi di abitudini
e trattenendo gli odori del pasto e del riposo.
Ci hanno insegnato l’architettura delle relazioni,
le parole degli interni
e il linguaggio degli oggetti.
E come puoi tu, ora,
chiedermi: torniamo già a casa?
Tu,
geometra di sguardi
muratore dei sentimenti
arredatrice di sorrisi.
Tu,
stanza del desiderio
corridoio della passione
persiana contro le tempeste.
Tu colonna dell’esistenza
laterizio d’amore
tegola di cristallo
lampada di speranza
sedia di grano
fornello di felicità
specchio dorato
libreria di sogni
caraffa di vita,
mi dici: restiamo ancora un po’ insieme.
La nostra casa
non ha indirizzo.